EBG Castel Maggiore

EBG Castel Maggiore

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CATEGORIA

PROGETTO

EBG Castel Maggiore

LUOGO

Castel Maggiore, Bologna

ANNO

2016

COMMITTENTE

Privato

SUPERFICIE

2000 mq

BUDGET

ND

Concorso internazionale di progettazione

Questo progetto si pone essenzialmente tre obiettivi. 1 – Dare un nuovo punto di riferimento a scala urbana per gli abitanti di quell’area del comune di Castel Maggiore; 2 – Realizzare un intervento che costituisca un’opera unitaria fra antico e nuovo, fra natura e architettura stabilendo una continuità con il parco adiacente e la meravigliosa architettura di Villa Zarri; 3 – Creare un progetto commerciale/economico , costituito da percorsi obbligati per gli utenti della struttura, che portino questa nuova architettura ad avere una sicura redditività basata sulle eccellenze gastronomiche del territorio

Nell’ottica dell’economicità del progetto, ma anche in virtù dell’analisi architettonica, abbiamo proteso verso una conservazione quasi totale dell’ex cantina di invecchiamento collocata nell’area B, edificio comunque testimonianza di “un’archeologia industriale” e che abbiamo ritenuto molto affascinante negli aspetti formali.

In seguito a questa analisi abbiamo ritenuto che le tipologie di approccio per questo progetto potessero essere di due tipi, una a scala territoriale (progetto del parco) e l’altra a scala architettonica (progetto dell’ex cantina di invecchiamento). Il primo, l’abbiamo ritenuto fondamentale per far si che lo splendido parco non fosse un elemento a corredo della parte più visibile del progetto (ex cantina) ma un elemento fortemente caratterizzante e integrante di tutta l’idea; il nostro scopo è quello di creare un percorso indotto e obbligato che sia il proseguimento delle funzioni presenti nell’ex cantina. Un percorso legato alle percezioni sensoriali degli individui, che inizia attraverso l’udito e alla degustazione all’interno del manufatto architettonico e si sviluppa all’esterno con tre padiglioni “effimeri” che esaltano il primo la vista, il secondo il tatto e il terzo l’olfatto. Attraverso questo ragionamento il parco e l’ex cantina diventeranno un tutt’uno e non più due elementi estranei come lo sono stati fino ad oggi. L’idea così come descritta doveva essere trasformata in architettura e lavorando sull’immagine dell’elemento protagonista del concorso, e cioè la birra, abbiamo ideato il concept di progetto. La birra, nei suoi elementi fondamentali, riconoscibili in tutto il mondo e cioè il suo color oro e il colore bianco e candido della schiuma trasformati in materiali di rivestimento.

Il colore bianco rappresenta il nuovo, la superfetuazione, il materiale più neutro possibile che riesca a contestualizzarsi nel modo migliore con le emergenze storiche di cui è caratterizzato il parco. Per noi tale materiale si riconduce a vetro bianco latte. Di tale materiale saranno rivestiti la “nuova volumetria” che si insedierà nel ex cantina e i tre padiglioni disseminati nel parco.

Il color oro, si riconduce a panelli di ottone traforati, che rivestiranno il preesistente dell’ex cantina. Un materiale che coprirà la pietra calcarea grigia di cui è ricoperto esternamente il manufatto e che secondo noi, fa si che questo edificio, ad oggi risulti completamente anonimo al contesto in cui si insedia.

Gli step progettuali per la riqualificazione dell’ex cantina sono i seguenti:

1 – “alziamo” l’edificio da terra, eliminando il preesistente rivestimento in selenite grigia fino all’altezza del nuovo piano ammezzato (+3.00m). In questo modo avremo una continuità diretta in tutte le direzioni fra il piano terra dell’edificio e il parco circostante. Il restante rivestimento in selenite sarà coperto da pareti ventilate con rivestimento in ottone;

2- “Inseriamo” il nuovo volume centrale rivestito in vetro bianco latte, che sarà il cuore pulsante del fabbricato (saranno collocate tutte le funzioni polivalenti) e svetterà in altezza di circa 4 metri dai volumi preesistenti in modo da diventare una lanterna illuminata di notte, un nuovo landmark per una periferia suburbana di modesta qualità. Questo nuovo volume sarà il cuore pulsante in quanto è stato ideato per ospitare eventi, mostre temporanee e si configura come una vera e propria Agorà.

3 – L’altezza della struttura preesistente ci permetterà di inserire un piano soppalcato che attraverso le doppie altezze ci permetterà di caratterizzare anche il piano terra. Tutte le aree all’interno dell’edificio saranno collegate tra loro da un “percorso obbligato” che l’utente, una volta entrato all’interno della nuova struttura, si troverà a percorrere tra area produzione, zona shop, ristoranti di vari tipi basati sulla territorialità e aree polivalenti. Il percorso dell’utenza è studiato per portare dei risultati economicamente sicuri e vantaggiosi per la proprietà.

IDEA

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PROGETTO

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AREA DI INTERVENTO

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