I giorni in cui è iniziato il nostro lavoro di approccio al progetto erano i giorni in cui purtroppo si consumava la tragedia degli sbarchi di Lampedusa, con quasi 400 vittime. Quest’immane sciagura, ci ha indirizzato a pensare ad un’architettura che sia omaggio e racconto di tutti i popoli che si affacciano su questo splendido specchio d’acqua in ”mezzo alle terre” ,che è il Mare Mediterraneo; un’architettura che indirizzi verso l’uguaglianza di tutte le etnie, in un luogo, che si pone proprio come il più eterogeneo contenitore di etnie al mondo. Passiamo dalla cultura Ortodossa a quella Araba, da quella Latina a quella del Nord Europa ma a volte, facciamo fatica a capire, che in realtà siamo cittadini di un unico paese, e cioè il Mondo.

Stabilito quale potesse essere l’approccio concettuale da regalare a questa nuova architettura, siamo partiti con una profonda analisi del sito di tipo sociale, storica, funzionale e ambientale, in modo che l’architettura che si configurerà nel prossimo futuro sia lo specchio del contesto che la circonda.

Da subito ci è parso che il sito sia caratterizzato da una realtà netta, complicata ma non complessa, in cui le funzioni e le attitudini sono facilmente distinguibili.

L’ex mercato comunale ha una forte ricchezza insita nella propria struttura, una peculiarità che l’architettura “globalizzante”, a nostro avviso, ha recentemente snobbato e cioè il fatto che sia “un’architettura del luogo” fortemente radicata “nella memoria degli isolani” e che sia soprattutto una struttura a scala d’uomo che non spaventa e non imbarazzi il fruitore. Queste due caratteristiche, vanno conservate anche perché da sempre indice del “costruire mediterraneo”.

Torniamo alla parte meramente tecnica dell’analisi fatta. L’area oggetto del concorso di idee si trova nel cuore del centro storico del comune di Ischia, a pochi passi dal mare e più precisamente della spiaggia dei pescatori e dall’asse commerciale principale della città e cioè Via Roma. Inoltre l’area e nello specifico, proprio la Traversa Buonocore dove è allocata la struttura, è una strada in cui possiamo ritrovare ancora le attività artigiane tipiche del vivere mediterraneo, fra cui: una pescheria all’angolo, un negozio di vendita al dettaglio di frutta e verdura, una macelleria ed una pasticceria. Queste piccole realtà servono agli abitanti ad identificare il luogo e permettono alle tradizioni culinarie e dei costumi ischitani di passare di generazione in generazione.

Questi fattori, sono stati interpretati come il carburante necessario a far partire il motore della progettazione architettonica, non un vincolo quindi, ma una forte base da cui partire e all’occorrenza potenziare, perché elementi di distinzione della civiltà ischitana.

Un luogo, che sia possibilità di incontro e condivisione sociale sia per la comunità ischitana ma soprattutto per i turisti in questo centro d’eccellenza della cucina mediterranea.

Spiegato l’avvicinamento ai problemi posti nel bando, ci resta di far capire come si arrivato alla determinazione delle particolarità formali e compositive del nostro progetto.

Siamo convinti che la parte più accattivante del nostro progetto sia costituita dalla pianta e dalla sua distribuzione, nonché la rotazione della nuova griglia strutturale rispetto alle facciate conservate dell’ex-mercato comunale. La necessità di “immergere” un nuovo edificio con un angolazione di 16 ° differente rispetto alla preesistente struttura, nasce da tre specifiche esigenze e cioè:

1 – Rendere leggibile e nettamente differenziabile la nuova architettura rispetto alla preesistenza

2 – Creare una condizione di “imprevedibilità” del nuovo luogo urbano, cioè la corte mediterranea, rispetto al fruitore che entri all’interno dell’edificio.

3 – Sfruttare al meglio l’esposizione solare.

La determinazione della nuova griglia è figlia di uno studio preventivo dell’architettura preesistente, infatti, una volta identificata la vecchia maglia compositiva di 4,10 * 3.97 m si è fatta ruotare quest’ultima di 16 °.