Uno degli obiettivi della proposta progettuale è riuscire a garantire un’integrazione generazionale concreta e partecipativa fra i vari utenti/fruitori della nuova struttura. Il rinnovo e la ristrutturazione di questo edificio, che è identificato come bene di interesse culturale, dovrebbe permettere di ospitare una scuola materna, un centro d’accoglienza doposcuola e piccoli appartamenti di cui una parte riservata a persone anziane al fine di promuovere l’integrazione generazionale. In pianta, abbiamo due direttrici di progetto: la prima attraversa trasversalmente tutto il lotto ed ha il compito di raccordare tutti i dislivelli dell’area e tutte le funzioni esterne previste dal bando che si succedono da sud/est a nord/ovest. Questa idea e quella di riqualificazione della stradina di accesso posta a sud/ovest, potrebbe trasformare quest’area verde in nuovo parco urbano per la comunità di Chablès; la seconda direttice, riguarda unicamente gli ambienti indoor del progetto. Infatti, in contrasto con la rigidità strutturale dell’architettura della vecchia fattoria, pensiamo ad un’organizzazione funzionale non rigida, che andasse a compartimentare le varie funzioni richieste (casa per anziani, asilo nido e doposcuola), ma flessibile, ibrida e integrata. Come se fosse il gioco del tetris (sfruttando la modularità strutturale della fattoria) tale concept progettuale rende tutti gli utenti partecipanti attivi di quest’intervento di co-working intergenerazionale.